Prosegue la serie con il secondo racconto inedito del commissario Cantagallo intitolato “Il barone di Occhiolà”. Il giallo può essere letto nella Libreria del "Caffè internet" starbooks.it delle gentili e attente "bariste" Carlotta e Giulia, che saluto.
Lo potete scaricare per leggerlo gratis qui.
Si tratta della prima indagine siciliana per il commissario Cantagallo dove ci sono altri fatti intricati da sbrogliare per un delitto di un uomo ucciso a colpi di pistola. Cantagallo non si tira mai indietro, soprattutto se lo coinvolge il suo amico maresciallo Bompensiere, paesano della moglie del commissario e comandante della Stazione dei Carabinieri del paese di San Rocco Etneo. Cantagallo si trova in ferie con la famiglia a Capobianco, paese nativo della moglie, dove abitualmente torna ogni anno per passare le ferie di fine estate. Il maresciallo lo incontra per caso mentre è in visita ai mosaici della Villa del Casale a Piazza Armerina.
Bompensiere chiede al commissario di dargli una mano perché è alle prese con il delitto fituso di un uomo trovato morto ammazzato dentro un’auto vicino ad una stradina di campagna nei pressi di Grammichele.Il maresciallo Bompensiere sta indagando da parecchi giorni, ma non riesce a venirne a capo. Tutti i fatti spingono le indagini verso l’archiviazione d’ufficio per un delitto, come tanti altri, commesso da ignoti. Bompensiere non ci sta e vuole vederci chiaro. Nel giro di pochi giorni il maresciallo dovrà fornire una risposta al Sostituto Procuratore Turiddu Marturana, con il quale non scorre buon sangue.
Marturana vuole archiviare il delitto rapidamente perché è convinto che si tratti di un comune delitto commesso da balordi della zona. Il commissario Cantagallo analizza i fatti e pochi sono gli elementi per la costruzione del suo “mosaico criminale”. Tutto sembra semplice, ma non è così. Il ritrovamento di un misterioso telegramma in dialetto siciliano riapre l’indagine verso una nuova pista investigativa e verso il vero insospettabile assassino. Tutto sarà svelato all’ultimo momento e l’omicida sarà smascherato da un abile stratagemma del commissario Cantagallo.
Come ho scritto nella premessa, il racconto è un omaggio a mio nonno che nei primi anni del 1900 prestò servizio in Sicilia come maresciallo dei Carabinieri in una Stazione di un piccolo paesino in provincia di Catania. Il ricordo degli episodi in cui mio nonno fu protagonista in quell’epoca si è tramandato attraverso i racconti dei miei genitori. Io li rievoco in questo primo episodio per conservare la memoria delle persone che hanno fatto parte della mia famiglia perché occorre mantenere sempre vivo il ricordo di chi ci ha preceduto, di chi ci ha indicato la strada da seguire, di chi ci ha insegnato a ricordare per non dimenticare.
Il telegramma è vero ma tutto il resto è inventato di sana pianta.
Buona lettura a tutti.
Fabio Marazzoli
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